Le immersioni sono fantastiche attività che permettono di vivere esperienze uniche, possibili solo in un ambiente acquatico. Tuttavia, il nostro corpo abituato alla terraferma può reagire negativamente alle immersioni se non siamo prudenti. Vogliamo approfondire le informazioni principali sulle immersioni, per consentirti di viverle al meglio.
Cambiamenti di pressione: il corpo ha bisogno di adattarsi.
Le immersioni rese comprensibili e più accessibili: algoritmi di immersione
Cambiamenti di pressione: il corpo ha bisogno di adattarsi.
Durante una passeggiata o durante un'immersione in mare la pressione circostante subisce costanti fluttuazioni. La pressione varia di 1 bar/14,7 PSI ogni 10 metri e aumenta molto più velocemente sott'acqua, in quanto l'acqua è più densa dell'aria. La pressione alla quale siamo sottoposti sott'acqua, chiamata anche pressione ambiente, è causata dal peso dell'acqua. Più ci si immerge in profondità, maggiore sarà la pressione ambiente. A dieci metri di profondità, la pressione è già il doppio di quella in superficie.
Il disagio alle orecchie che si avverte in aereo al momento del decollo è lo stesso che si percepisce quando ci si tuffa nel fondo di una piscina profonda tre metri. Quando un subacqueo è in fase di discesa, la pressione dell'acqua circostante aumenta. La variazione di pressione sott'acqua interesserà gli spazi che contengono aria, come le orecchie, le cavità nasali, il GAV e la maschera. Ma le ripercussioni più significative si hanno sul sistema circolatorio e respiratorio e queste devono essere prese sul serio perché possono comportare gravi rischi per la salute.
Cosa succede dopo che ci si immerge in acqua o si scala una montagna?
Il nostro corpo è pieno di gas disciolti derivanti dall'aria che respiriamo. Per consentirci di funzionare, il corpo utilizza attivamente l'ossigeno. Altri gas, i cosiddetti gas inerti come l'azoto, non vengono utilizzati dal nostro corpo ma vengono immagazzinati nel sangue e nei tessuti. Durante un'immersione, la pressione aumenta e il corpo è esposto a un maggior tasso di assorbimento dell'azoto immagazzinato nei tessuti. La quantità di gas inerte disciolto nel nostro corpo dipende dalla pressione ambiente. Perché non avvertiamo questo effetto? Dal momento che il nostro corpo è composto principalmente da liquidi, non siamo esposti alla pressione. Tuttavia, la avvertiamo nelle orecchie e nelle cavità nasali per via dell'aria che vi è intrappolata.
Quando si risale da un'immersione, la pressione ambiente si riduce e l'azoto disciolto tende ad uscire (desaturazione). Non abbiamo problemi fintanto che l'azoto esce in maniera lenta e controllata, senza grandi variazioni di pressione. Se la
pressione diminuisce troppo velocemente, l'azoto fuoriesce troppo velocemente causando la malattia da decompressione (MDD).
La quantità di gas disciolti nel nostro corpo dipende dalla pressione ambiente circostante. Ciò significa che ciascun gas ha una pressione parziale specifica e le pressioni combinate dei gas nel nostro corpo rimangono in equilibrio con l'ambiente che ci circonda. Il corpo è completamente saturo di gas all'altitudine in cui si trova per un periodo di tempo più lungo. Ecco due scenari che spiegano i cambiamenti che avvengono nel corpo:
- Se si scala una montagna, la pressione dell'aria diminuisce, facendo trattenere meno gas al corpo. I tessuti a questo punto sono sovrasaturi rispetto alla nuova pressione ambiente. Il nostro corpo rilascia gas tramite la diffusione e la respirazione per tornare a una situazione di equilibrio; questo fenomeno è noto anche come desaturazione.
- Quando si scende al livello del mare e poi ci si immerge sott'acqua, la pressione del corpo aumenta, consentendo al sangue e ai tessuti di trasportare più gas. Ancora una volta, per equalizzare le pressioni, il corpo assorbe più gas disciolto dall'aria respirata. Questo fenomeno si chiama saturazione.
Si verifica la stessa cosa quando si risale da un'immersione?
Se si risale da un'immersione troppo velocemente (facendo quindi scendere in modo repentino la pressione ambiente), i meccanismi naturali di desaturazione si sovraccaricano. ll gas disciolto nel corpo fuoriesce dalla soluzione troppo velocemente, formando bolle che possono causare la malattia da decompressione o MDD. Esistono diversi stadi e forme di MDD e i sintomi possono variare da lievi dolori articolari e irritazioni cutanee a gravi danni neurologici e decesso. Un subacqueo affetto da MDD potrebbe già iniziare a manifestare i sintomi mentre è ancora sott'acqua, oppure potrebbe rimanere asintomatico per diverse ore dopo l'emersione. In alcuni casi, i sintomi potrebbero non manifestarsi per alcuni giorni. Ad ogni modo, la maggior parte dei casi è curabile, ad esempio, con il trattamento in camera iperbarica (trattamento con ossigeno iperbarico).
Le immersioni rese comprensibili e più accessibili.
Nel corso dei decenni gli algoritmi di immersione sono stati incorporati nei computer per immersioni per calcolare quanto tempo è possibile rimanere sott'acqua con un rischio limitato di contrarre la MDD. Un computer per immersioni conosce la cronologia delle immersioni dell'utente e calcola i limiti di sicurezza in tempo reale considerando i seguenti parametri: Profondità, tempo, miscela di gas e fattori personali (ove applicabili).
Cos'è un algoritmo di immersione?
Un algoritmo di immersione è una formula matematica teorica e non misura lo stato fisico effettivo del corpo del subacqueo durante l'immersione. Ciascun individuo è diverso e nessun computer per immersioni è in grado (ad oggi) di misurare la quantità di gas inerte in ogni tessuto del corpo. Tutti i computer per immersioni hanno un livello di conservatorismo integrato per ridurre al minimo il rischio di MDD e, modificando le impostazioni personali, è possibile aggiungere o rimuovere margini di sicurezza al proprio algoritmo di immersione.
A cosa serve un algoritmo di immersione?
Gli algoritmi sono progettati per fornire una stima sicura di quanto tempo si può rimanere a diverse profondità senza sviluppare il rischio di MDD, prendendo in considerazione tempo/profondità/gas disciolto. Alcuni algoritmi forniscono tempi di immersione più lunghi al costo di un maggior rischio di MDD, mentre altri limitano il tempo di immersione per aggiungere un margine di sicurezza all'immersione.
Sono utilizzati nei computer per immersioni in base a come i gas inerti vengono assorbiti e disciolti nei e dai tessuti del subacqueo. I modelli di decompressione più comunemente utilizzati sono due: il modello a gas, o modello Haldane, e il modello a bolle, noto come VPM e RGBM.
- Il primo si basa sul lavoro di J. S. Haldane: secondo la sua teoria, il corpo è suddiviso in compartimenti tessutali teorici, che assorbono e rilasciano gas inerte a velocità diverse. In base a questa teoria, la formazione di bolle si evita controllando l'assorbimento e il rilascio in diversi compartimenti tessutali teorici. Un algoritmo comunemente utilizzato che segue i principi del modello a gas è il Bühlmann ZHL-16C.
- Il secondo modello di decompressione comunemente utilizzato si basa sul presupposto che la formazione di bolle sarà sempre presente e occorre controllare la dimensione delle bolle formate. Suunto Fused™ RGBM 2 è stato sviluppato in collaborazione con il Dott. Bruce Wienke per unire i vantaggi del modello VPM con l'ultimo lavoro completo sull'RGBM del Dott. Wienke.
Cosa bisogna fare?
Il punto fondamentale messo in evidenza da questa introduzione è che ogni subacqueo e ogni immersione sono diversi, così come lo sono i presupposti alla base di questo incredibile sport. In ultima analisi, ciascun subacqueo deciderà quali sono i suoi margini di sicurezza e quale modello teorico utilizzare per le immersioni, e tali scelte saranno basate sul suo addestramento, sulla sua esperienza e infine sulle sue preferenze. Se si dedica tutto il tempo necessario a scoprire il mondo sommerso in sicurezza, non si rimarrà delusi.